“Ci vuole lo stomaco di ferro per andare avanti in questo Paese. Una nazione di cacicchi e pinguini il suo unico argomento è la stupidità e il futuro politico di chi lavora. Li vedi in tevevisione con la pelle morbida e vellutata, mai strassanti. Ed intanto noi abbiamo lavorato spaccandoci la schiena e buttando il sangue e la Campania si appresta a diventare la prima Regione italiana come eccellenza sanitaria”.
E’ un fiume in piena il Governatore Vincenzo De Luca, di nuovo presente all’ospedale Moscati di Avellino per prendere parte all’inaugurazione della sala operatoria ibrida, di un nuovo reparto per l’Unità operativa di Neonatologia e Tin e l‘avvio dei lavori per l’ampliamento del pronto soccorso. ( LEGGI QUI)
Un investimento da quasi 5 milioni di euro per ampliare il reparto di prima emergenze e la consegna dei lavori: “Entro ottobre 2025 gli spazi dell’attuale Pronto Soccorso saranno più che raddoppiati”, promettte il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Renato Pizzuti.
De Luca sottolinea come “ci voglia cuore e ascolto delle esigenze della povera gente che non ha i miliardi per curarsi. Le cose in Italia nn camminano da sole ma devi tirarle per. i capelli. A Roma si concentrano a parlare di numero di mandati mentre in America uno squinternato alla sogia degli 80 anni è stato eletto Presidente. Ma noi facciamo le cose a modo nostro e ciò che abbiamo realizzato per il Moscati, ospedale eccellenza del Sud e dell’italia, ne è la riprova.
Nessuno qui è venuto a chiedervi di fare porcherie clientelari e site riusciti a lavorare con serenità e piena autonomia- arringa il Governatore- Ai Direttori generali abbiamo sempre e solo dato in indicazione di scegliere i miglior”i.
L’Italia è una grande balda trasversale in cui tutti sono amici di tutti. E quindi, anche quando si pongono problemi di equità e di correttezza elementare, si trovano sempre ostacoli. Prendiamo ad esempio la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale: com’è possibile che da 15 anni la Regione Campania sia l’ultima d’Italia nella distribuzione delle risorse?
De Luca torna anche al periodo covid: “La green card: loro l’hanno fatta dopo un anno, ma era solo un documento cartaceo. Noi, invece, abbiamo prodotto una green card che certificava le vaccinazioni, ma che serviva anche per altre prestazioni, non solo sanitarie.
L’operazione che abbiamo portato avanti ha prodotto un risultato paradossale: tutto il gruppo di lavoro che si occupava della green card oggi è tranquillo a casa, mentre solo il presidente della Regione deve rispondere alla Corte dei Conti per 600.000 euro. È un paese curioso, eh. Ma sto già preparando l’assegno.
Quando si arriva a Roma, centro, destra e sinistra se ne infischiano– dice ancora- Se c’è la possibilità di sottrarre risorse al Sud, lo fanno tutti. Noi, invece, siamo impegnati in un lavoro straordinario. Ieri sono stato a Caserta, dove a febbraio partirà la costruzione di un nuovo ospedale a Sessa Aurunca, un investimento da 100 milioni di euro. A Marcianise inaugureremo nuovi reparti, così come ad Aversa e a Santa Maria Capua Vetere. Abbiamo stanziato 50 milioni di euro per il Policlinico di Caserta.
Qualche giorno fa sono stato a Sant’Angelo dei Lombardi, e qualche mese fa ad Ariano Irpino, dove abbiamo realizzato un ospedale ex novo, una bellissima struttura. Abbiamo avviato i lavori anche per l’ospedale di Solofra, un progetto che ha richiesto grande pazienza e determinazione. Oggi possiamo dire di avere un ospedale perfettamente integrato con il Moscati, fondamentale per ortopedia e procreazione medicalmente assistita”.
E sul Moscati: “Abbiamo investito quasi 5 milioni di euro e raddoppiato il Pronto Soccorso. Il reparto di Neonatologia è stato potenziato con una terapia intensiva neonatale a cui teniamo moltissimo. Abbiamo realizzato una sala operatoria ibrida, probabilmente la più moderna della Regione Campania.
Dal punto di vista tecnologico, la Campania è oggi la prima regione d’Italia, tra quale mes lo diventare da tutti i punti di vista, a partire dalle liste di attesa. Abbiamo recuperato decenni di ritardi: per vent’anni non abbiamo investito un solo euro nel rinnovo delle strutture ospedaliere, perché eravamo commissariati. Una regione commissariata non poteva accedere ai fondi previsti dall’articolo 20, una vecchia legge degli anni ‘80 destinata all’edilizia ospedaliera. Solo nel 2019, usciti dal commissariamento, abbiamo potuto iniziare a utilizzare quelle risorse.
E tutto questo lo stiamo facendo con 15.000 medici in meno rispetto alla media nazionale. Ricordatelo sempre”.