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Sentenze sulla movida fracassona, lo scontro esonda: e dai confini napoletani diventa caso nazionale. “Dichiarazioni inaccettabili, quelle di Ciro Buonajuto afferma un post del Comitato del Lazzaretto Milano. Dopo la condanna del Comune di Napoli per il frastuono al Centro Storico, il comitato milanese attacca il sindaco di Ercolano. Specificando: “Nella sua veste di vicepresidente nazionale di Anci con delega ai vigili urbani e alla sicurezza”. In un’intervista al Mattino, Buonajuto auspica la ripresa del dialogo con i cittadini. Un metodo dialettico per cercare soluzioni condivise, stoppando la guerra a carte bollate. Intanto però, il Comune di Napoli annuncia ricorso in appello, contro la sentenza del tribunale civile. Una pronuncia viceversa applaudita dal Comitato del Lazzaretto (“A Napoli si è aperta la diga“).

Due giorni fa il comitato meneghino aveva criticato il sindaco Manfredi, neo presidente Anci, per la linea sulla movida. “Non possiamo militarizzare le piazze” aveva detto l’inquilino di Palazzo San Giacomo. Ora a Milano finisce nel mirino Buonajuto. “I tribunali stanno intervenendo – scrive il Comitato del Lazzaretto -, applicando le leggi vigenti, unicamente in ragione dell’inerzia pluriventennale dei sindaci che hanno permesso, e in numerosi casi alimentato, una trasformazione urbana che lede i diritti fondamentali dei propri cittadini”. Adesso però il vento sta cambiando. Ma solo grazie alla via giudiziaria.

I milanesi sottolineano che “stavano tutti aspettando la sentenza per Piazza Bellini”. E si appellano alla Costituzione, alle direttive Ue e perfino alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (art. 8 ‘Diritto al rispetto della vita privata e familiare’). All’opposto, stigmatizzano le parole di Manfredi, “che toccano anche noi milanesi”, in quanto provenienti dal presidente Anci. “La Democrazia non corre pericoli – afferma il comitato – se si interviene per evitare che piazze e strade, trasformate da Nord a Sud in discoteche a cielo aperto, tornino a un minimo di vivibilità per chi vi risiede”. Ma se “questa è la posizione ufficiale di Anci, con loro non ci potrà essere nessuna ipotesi di dialogo“. Altro che metodo dialettico, insomma. E da Milano a Napoli si profila una ‘santa alleanza’ dei comitati anti schiamazzi. In prima linea il partenopeo Comitato Vivibilità Cittadina, anima del ricorso di piazza Bellini.