C’è un antico adagio che recita”la toppa è peggio del buco” o piuttosto “peggio la pezza del buco” per dire che un rimedio è peggiore del male fatto.
Un detto che ben rappresenta la situazione delle strade cittadine di Avellino e, in particolare quelle più dissestate.
Qualche settimana fa vi aveva raccontato dell’ennesimo cedimento dell’asflato lungo via Guido Dorso (LEGGI QUI)
Ebbene da qualche giorno la strada non presenta più quei piccoli “crateri” ma lingue di asfalto nere che, appunto, sembrano le toppe che le massaie di un tempo mettavano ai vestiti malandati per cercare di dargli una nuova vita.
Certo in questi giorni gli automobilisti che transitano in quella strada almeno eviteranno una serie di pericolosi fossi, ma c’è da scommettere che al primo temporale, tornerà tutto come prima.
E’ accaduto più e più volte, del resto, e se gli interventi si sostanziano con quel che si vede nelle foto allegate all’articolo, non ci vuole un esperto del settore per capire come andranno le cose.
Chiaramente i cosiddetti “fuossi”, come si dice in dialetto avellinese, continuano a farla da padrone in tante altre strade cittadine ( in foto anche Corso Europa), spesso coperti da segnaletica stradale anche verticale ( in foto via Alfredo Amatucci) che rappresentano un altro pericolo per gli automobilisti. Per non parlare delle strisce pedonali continuamente sbiadite.
Una situazione che richiede un intervento strutturale e non più solo di somma urgenza, pratica usuale del Comune di Avellino. E sul punto viene in mente un altro detto:
“Meglio tardi che mai”, ossia ciò che viene fatto con ritardo è pur sempre meglio ci ciò che non viene mai realizzato.