Questa mattina, presso il Tribunale di Benevento, si è concluso il processo a carico di Vincenzo Improta, 42 anni, originario di Montesarchio, accusato di violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla moglie e ai figli.
L’episodio risale al luglio 2024, quando Improta, in violazione della misura restrittiva disposta in base al Codice Rosso, si recò presso l’abitazione della moglie durante la notte. Secondo quanto emerso, l’uomo si sarebbe introdotto in casa salendo dal balcone e avrebbe minacciato sia la coniuge che i figli. L’intervento tempestivo dei Carabinieri permise di coglierlo in flagranza di reato, durante il quale Improta, in preda all’ira, danneggiò una finestra con calci e pugni. A seguito di questi fatti, l’uomo fu inizialmente condotto nel carcere di Benevento, per poi essere posto agli arresti domiciliari in attesa del processo, grazie al riesame richiesto dal suo legale di fiducia, l’avvocato Stefano Melisi.
Oggi, il dibattimento si è concluso con una svolta importante: il giudice, dott. Pezza, dopo aver escusso i testi dell’accusa e ascoltato le arringhe delle parti, ha condannato Improta a 7 mesi di reclusione, una pena inferiore rispetto agli anni di reclusione richiesti dal pubblico ministero. Contestualmente, il giudice ha deciso di revocare la misura cautelare, restituendo la libertà all’imputato.