“Napoli, città di storia millenaria e tradizioni secolari, si prepara a celebrare due eventi straordinari: il Giubileo e l’anniversario dei 2500 anni dalla fondazione di Neapolis. Questi appuntamenti, che dovrebbero rappresentare un’occasione per rilanciare l’identità storica e culturale della città, rischiano però di essere sfruttati per alimentare ulteriormente il processo di “allontanamento dei napoletani da Napoli”. Così, in una nota, Marì Muscarà, consigliera indipendente della Regione Campania.
“Come mai si sottraggono spazi e risorse ai cittadini per trasformarli in luoghi di accoglienza turistica o in centri direzionali, invece di restituirli alla collettività? È inaccettabile che strutture storiche, come il Grand Hotel de Londres, che per decenni hanno rappresentato un simbolo di eccellenza e accoglienza napoletana, rimangano inutilizzate o vengano snaturate dalla loro funzione originaria, per i tanti uffici – sottolinea – Perché Napoli, con la sua straordinaria vocazione turistica, non riesce a coniugare sviluppo economico e tutela del diritto alla città dei suoi abitanti? Il centro storico non deve diventare solo un’attrazione per turisti, ma rimanere anche uno spazio vivo e accessibile per i napoletani”.
“La riapertura del Grand Hotel de Londres non deve essere un’operazione esclusivamente rivolta ai flussi turistici, ma deve rispondere anche ai bisogni della comunità. Bisogna evitare che la trasformazione del centro storico si traduca in una espropriazione silenziosa del diritto dei napoletani di vivere e lavorare nella propria città, tuttavia strutture come l’Hotel De Londres, sono nate e servono per l’accoglienza turistica. Come al solito, il caos”, aggiunge. Per Muscarà “la proposta del Comitato Portosalvo, che si batte per la riqualificazione del Grand Hotel, potrebbe rappresentare un’occasione per costruire un modello di sviluppo che guardi al futuro senza tradire le radici della città”. “È necessario vigilare affinché queste operazioni siano trasparenti e realmente utili alla collettività. Napoli non deve svendere la sua anima per inseguire logiche di profitto, ma costruire un futuro in cui la sua storia e la sua bellezza siano patrimonio di tutti, non privilegio di pochi”, conclude.
“Come mai si sottraggono spazi e risorse ai cittadini per trasformarli in luoghi di accoglienza turistica o in centri direzionali, invece di restituirli alla collettività? È inaccettabile che strutture storiche, come il Grand Hotel de Londres, che per decenni hanno rappresentato un simbolo di eccellenza e accoglienza napoletana, rimangano inutilizzate o vengano snaturate dalla loro funzione originaria, per i tanti uffici – sottolinea – Perché Napoli, con la sua straordinaria vocazione turistica, non riesce a coniugare sviluppo economico e tutela del diritto alla città dei suoi abitanti? Il centro storico non deve diventare solo un’attrazione per turisti, ma rimanere anche uno spazio vivo e accessibile per i napoletani”.
“La riapertura del Grand Hotel de Londres non deve essere un’operazione esclusivamente rivolta ai flussi turistici, ma deve rispondere anche ai bisogni della comunità. Bisogna evitare che la trasformazione del centro storico si traduca in una espropriazione silenziosa del diritto dei napoletani di vivere e lavorare nella propria città, tuttavia strutture come l’Hotel De Londres, sono nate e servono per l’accoglienza turistica. Come al solito, il caos”, aggiunge. Per Muscarà “la proposta del Comitato Portosalvo, che si batte per la riqualificazione del Grand Hotel, potrebbe rappresentare un’occasione per costruire un modello di sviluppo che guardi al futuro senza tradire le radici della città”. “È necessario vigilare affinché queste operazioni siano trasparenti e realmente utili alla collettività. Napoli non deve svendere la sua anima per inseguire logiche di profitto, ma costruire un futuro in cui la sua storia e la sua bellezza siano patrimonio di tutti, non privilegio di pochi”, conclude.