“Impossibile per la primavera, ragionevole entro l’autunno”. Così ambienti parlamentari di Fratelli d’Italia pronosticano il verdetto della Consulta, chiamata a pronunciarsi sulla legge per il terzo mandato di De Luca. Questo perché la Corte Costituzionale non ha una scadenza da rispettare, per la discussione. Entro 90 giorni però, dovrà fissare l’udienza. Ed il buon senso suggerisce che il responso arriverà prima delle regionali.
Già, ma il rebus è proprio questo. Sulla data delle urne disporrà la Regione Campania. Lo impone l’autonomia, voluta dalla riforma costituzionale del titolo quinto. Lo stesso governatore De Luca, in un certo senso, sarà arbitro del suo destino. Il presidente della Regione, l’ultima volta, è stato proclamato il 9 ottobre 2020. Lo statuto della Regione prevede di convocare le urne entro 3 mesi dalla scadenza del mandato. Il termine finale, dunque, dovrebbe essere il 9 gennaio 2026.
Le previsioni, tutte da confermare, parlano invece di elezioni tra ottobre e novembre 2025. Ma se la Consulta dovesse pronunciarsi a ridosso della data individuata, potrebbe crearsi un incrocio pericoloso. La sentenza, infatti, potrebbe arrivare a campagna elettorale in corso. E con De Luca già in campo. Va ricordata anche l’interpretazione di legge circolante nel centrodestra. Il governatore campano non è considerato incandidabile, ma solo ineleggibile. E qualora si candidasse, ma perdesse, potrebbe comunque fare il consigliere regionale. “Non c’è un tempo definito, ma vista l’imminenza delle elezioni la Corte può anticipare” auspica un parlamentare di FdI. Sulla vicenda, il Pd ribadisce la sua posizione. “Non ci possono essere terzi mandati – dichiara Igor Taruffi, responsabile organizzazione del Nazareno – per chi ricopre incarichi monocratici come presidente di Regione o sindaci di città italiane”. E inoltre, i dem ritengono “che anche in Campania sia normale e fisiologico trovare un ricambio”. Il senatore Antonio Iannone (FdI) bolla De Luca come “uomo disperato”, impegnato a “tranquillizzare i suoi consiglieri Regionali nell’estremo tentativo di non farsi mollare“. Decisiva la Consulta, ma anche i suoi tempi peseranno.