Il caso di un certificato medico richiesto per un bambino, in cui un pediatra di Salerno avrebbe chiesto 30 euro per attestare una condizione già certificata da una struttura pubblica, accende un acceso dibattito sul costo delle prestazioni sanitarie e sui principi deontologici della professione medica. La vicenda è stata segnalata da Mario Polichetti, responsabile nazionale del comparto Sanità per l’Udc, che ha espresso dure critiche rispetto alla gestione di tali situazioni.
“È inaccettabile che una famiglia debba pagare 30 euro per un certificato che si limita a confermare quanto già attestato da specialisti di una struttura pubblica come il Ruggi di Salerno”, ha dichiarato Polichetti. “Capisco che i professionisti abbiano costi di gestione, ma trasformare il giuramento di Ippocrate in un business è un grave tradimento dei principi fondamentali della nostra professione. Questo è un vero e proprio furto a mano armata nei confronti delle famiglie, spesso già gravate da difficoltà economiche”.
Polichetti ha sottolineato che l’episodio in questione non è isolato e pone l’accento su una questione più ampia: il rapporto tra sanità pubblica e privata e l’accesso equo alle cure e ai servizi sanitari. “È necessario stabilire regole più chiare e trasparenti per evitare che situazioni come questa si ripetano. La sanità deve essere al servizio dei cittadini, non un peso aggiuntivo per loro. Inoltre, ci deve essere uno snellimento della burocrazia. Se ho già l’attestazione di uno specialista di un ospedale pubblico a cosa serve il certificato di un pediatra? Tutto questo è assurdo,” ha aggiunto.
Nel suo intervento, Polichetti ha inoltre lanciato un appello alle istituzioni affinché venga aperta una riflessione seria su queste pratiche, con l’obiettivo di tutelare il diritto alla salute e la dignità dei pazienti. “Le famiglie non devono essere lasciate sole. Serve un intervento immediato per garantire trasparenza e giustizia nell’erogazione di servizi sanitari di base, come nel caso dei certificati medici”.
Il responsabile del comparto Sanità per l’Udc ha concluso ribadendo l’importanza di un dialogo costruttivo tra professionisti sanitari, istituzioni e cittadini per ripristinare fiducia e correttezza nel sistema. “Non possiamo permettere che il rapporto medico-paziente venga contaminato da logiche di profitto. Occorre tornare ai veri valori della medicina: etica, solidarietà e rispetto per la persona”.