Tempo di lettura: 2 minuti

Il sovraffollamento dei pronto soccorso rappresenta un’emergenza atavica per tutta la Regione Campania, da anni alla prese con la riorganizzazione del settore sanitario dopo il lungo periodo del Commissariamento.

Da un lato il Governatore Vincenzo De Luca che tra una inaugurazione e l’altra afferma con assoluta certezza che la Regione che governa da quasi un decennio, è ormai diventata un modello in tema di prestazioni sanitarie, dall’altro le organizzazioni sindacali di categoria che lamentano forti e a tratti non più tollerabili disservizi. (LEGGI QUI)

Su tutti, come detto, in premessa, quello delle lunghe attesE ai pronto soccorso che, spesso e volentieri, si tramutano anche in scontri-fisici- tra pazienti e/o familiari e personale medico- infermieristico. L’ultimo in ordine di tempo, al San Pio di Benevento ( LEGGI QUI).

Non va meglio al Moscati di Avellino e alcune condizioni contingenti del periodo, su tutte il picco dell’influenza che secondo gli esperti raggiungerà il suo massimo livello a metà gennaio, spinge molti utenti a richiedere le cure del Pronto Soccorso.

Anziani con altre patologie, ma anche soggetti fragili, appaiano fortemente a rischio e quando accusano febbre alta o bronchite che potrebbe trasformarsi in polmonite, virus intestinale che in alcuni casi si tramuta in blocchi, e quindi la chiamata al 118 o la corsa in ospedale diventa indispensabile.

Di qui nei giorni a cavallo tra Natale, Capodanno e l’Epifania, l’assalto” alla struttura di prima emergenza della Città ospedaliera e le attese triplicate rispetto a quelle solite che già non sono certo una passeggiata.

Qualche giorno fa, alla Vigilia dell’Epifania, alcuni utenti hanno raccontato di aver atteso anche 26 ore, in pratica più di una giornata intera, per essere visitati ed avere una diagnosi.

C’è però anche l’altro lato della “medaglia”, e cioè di chi racconta che proprio grazie al reparto di Emergenza del Moscati, al netto di una attesa giudicata “ragionevole” rispetto a ciò che viene spesso raccontato, sono stati sottoposti a tutti gli accertamenti di rito e, soprattutto, sono usciti con la risoluzione del problema. Altri, i casi più gravi, sono stati trasferiti nei reparti di competenza per operazioni urgenti piuttosto che per ricoveri necessari.