Il Centro Storico (municipalità 2) è l’area di Napoli a maggiore criticità acustica, mentre la municipalità 8 (Chiaiano,Piscinola, Marianella, Scampia) quella con l’indice minore. Al Vomero Arenella (municipalità 5) c’è il più alto numero di cittadini (74.558) esposti valori superiori al limite di riferimento. All’estremo opposto (26.679 persone) la municipalità 7 (Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno). Le cifre emergono dal Piano d’azione (IV ciclo di aggiornamento), approvato dalla giunta comunale. In materia di contenimento del rumore ambientale, il documento attua la direttiva dell’Ue per le azioni messe in campo dall’amministrazione, relative al quinquennio 2023-2027. La delibera tiene anche conto della consultazione al pubblico, procedura prevista per legge. Ma a dire il vero, sono tranchant le risposte fornite dall’amministrazione. Infatti, il Comitato Vivibilità Cittadina ha presentato diverse osservazioni. Riguardano l’inquinamento acustico da “movida molesta”, da sorvolo degli aeromobili e da passaggio della metropolitana. Dal rilevamento, si evidenzia “una situazione che non è affatto trascurabile”. Segna “a quanto è dato comprendere, una gravissima questione di inquinamento ambientale acustico con superamenti che sono assolutamente diffusi e di rilevante entità quali quello di 34,5 (ITC Enrico Caruso p. 10), di 28,9 (Presidio Ospedaliero Santissima Annunziata p. 5), 27 (clinica Mediterranea p. 3)“. A parte i casi più eclatanti, “si rileva un diffuso superamento dei livelli minimi”. A detta del comitato, esso imporrebbe “l’adozione di misure d’urgenza”, disciplinate dalla legge sull’inquinamento acustico. Di contro, si bocciano le misure di mitigazione, previste dal Piano d’azione. Parliamo di riasfaltature, rotatorie, piste ciclabili, infrastrutture stradali ed altri interventi, anche su edifici scolastici. “Dall’analisi dei risultati cd. post operam – afferma il comitato – si registrano miglioramenti assolutamente insignificanti”.
Ma le controdeduzioni di Palazzo San Giacomo gelano gli attivisti. “Non pertinente e non accoglibile nel Piano d’azione” è ritenuta l’osservazione sulla movida. Secondo il Comune, la normativa in materia concerne solo i rumori emessi da traffico veicolare, ferroviario, aereo e industriale. Ma non pertinenti ed accoglibili sono considerati pure i rilievi sui voli di Capodichino. Il comitato denuncia “la gravissima condizione in cui vivono migliaia di cittadini dei quartieri: Centro Storico, Piazza Carlo III, Capodimonte, Vomero-Arenella”. Inoltre, “si lamenta quanto riportato a pagina 7 del report di sintesi del Piano d’Azione”. Cioè dove “si legge che “Aeroporto Internazionale di Napoli “Napoli-Capodichino”, gestito da Gesac Napoli S.p.A. che ha comunicato ufficialmente che consegnerà il proprio Piane d’Azione entro il 18/07/2024, quindi non in tempi utili alla stesura del presente report: di conseguenza, il rumore aeroportuale non viene considerato nella presente fase”. La replica del Comune: “Situazioni puntuali come quelle citate nell’osservazione, esulando dagli scopi della Direttiva, devono certamente essere considerate, valutate e gestite all’interno del quadro normativo nazionale, riguardante il Piano Comunale di Classificazione Acustica, la zonizzazione acustica aeroportuale (…) ed i conseguenti Piani di Risanamento e Contenimento”. Per quanto riguarda il Piano d’Azione di Gesac S.p.A., l’amministrazione comunale si limita a ribadire: “L’ente gestore ha notificato al Comune di Napoli (protocollo N. SPE/08/24 del 29/01/2024) che le proprie tempistiche di trasmissione dell’aggiornamento del Piano di loro competenza era il 18/07/2024, quindi non in tempi utili per la stesura del Piano d’Azione dell’agglomerato di Napoli (adottato con Delibera di Giunta Comunale n. 271 del giorno 08/07/2024, e successivamente pubblicata sul sito istituzionale dell’Ente per 45 giorni consecutivi (dal giorno 11/07/2024 al giorno 25/08/2024)“.
Per quanto attiene alle proprie competenze, Il Comune riferisce che è in corso la fase di aggiornamento del Piano Comunale di Classificazione Acustica. “All’interno del quale – si assicura – saranno approfondite e trattate tutte le tematiche segnalate, riguardanti il disturbo da rumore aeroportuale”. Per la gestione ed il controllo del rumore aeroportuale, il Comune ha anche “in programma la realizzazione di una rete di monitoraggio in continuo per la verifica dell’effettivo impatto sulle municipalità potenzialmente più impattate dai sorvoli”. La rete sarà definita sulla base della mappatura del rumore aeroportuale, e relativo piano di azione prodotti da Gesac. “Ma anche sulla base delle segnalazioni dei cittadini” promette Palazzo San Giacomo. E non pertinenti ed accoglibili, per l’amministrazione, sono pure le osservazioni sulla metropolitana. Ai sensi di legge, si ricorda come venga definito ‘rumore ambientale’ l’insieme dei suoni indesiderati o nocivi, prodotti in ambiente esterno dalle attività umane. “La rumorosità in esterno – scrive il Comune – derivante dal passaggio dei convogli delle metropolitane nei tratti in sotterranea è certamente trascurabile rispetto al contributo prodotto dai tratti in superficie”. Pertanto, “come comunemente fatto nell’ambito di Mappe Acustiche Strategiche e Piani di Azione, il contributo derivante dal passaggio delle metropolitana è stato valutato unicamente considerando i tratti di linea in superficie, ed eventualmente le sole situazioni di imbocco dei tratti in galleria”. In ogni caso, l’amministrazione garantisce di farsi “parte attiva nella valutazione di queste segnalazioni“. Eventualmente, “attivando la richiesta di verifica da parte degli enti di controllo”. Viceversa sono giudicate accoglibili le riflessioni critiche sul Piano d’azione, pur rivendicando gli interventi attuali come “tutt’altro che trascurabili”. Tuttavia, le considerazioni del comitato saranno “rivalutate nel prossimo aggiornamento del piano”. Ossia nel 2028.