“Non riesco a darmi una spiegazione a quanto accaduto. Domenico era un ragazzo straordinario, stavamo sempre insieme”. Così, il racconto commosso e interrotto dalle lacrime del suocero e datore di lavoro alle esequie dell’operaio 36enne di Postiglione, Domenico Caputo, deceduto mercoledì pomeriggio dopo essere stato travolto e ucciso dal camion che stava manovrando nell’azienda di pellet di proprietà della famiglia della moglie.
Oggi, la città di Postiglione ha dato l’addio a Domenico Caputo. Un via vai di amici, parenti, colleghi di lavoro, hanno omaggiato il feretro del 36enne per l’ultimo saluto. Il funerale, presieduto dal cugino della vittima e parroco di Postiglione, don Martino De Pasquale, è stato officiato dal vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, Monsignor Antonio De Luca.
“In tragedie come questa che suscitano dolore e turbamento, solo il silenzio e la fede ci vengono in aiuto e confronto – ha detto il vescovo De Luca durante l’omelia. – È nei momenti di prova come questi – ha aggiunto – che abbiamo bisogno di un’ancora che ci tiene uniti con Dio e questa èa famiglia. Dio è ricco di misericordia – ha concluso – non domenica i suoi figli”.
Parole a cui ha fatto seguito il ricordo di Domenico tra il silenzio e le lacrime di un paese ancora incredulo per quanto accaduto e che oggi, si è stretto intorno al dolore della moglie, del fratello, della sorella, dei genitori e dei suoceri del 36enne, in una gremita chiesa di Santa Maria a Postiglione. Il feretro poi, è stato sepolto nel cimitero cittadino del paese. Sull’incidente mortale sul lavoro invece, proseguono le indagini della Procura della Repubblica di Salerno che ha aperto un’inchiesta.