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Una parte di sangue congolese, l’altra italiano e precisamente sannita. Il tutto nel corpo di una stella del rugby che ha dimostrato, nel corso del tempo, di essere un fenomeno in campo e nella vita.

Si tratta di Maxime Mbandà, giocatore di rugby, figlio di Luwa, studente di medicina arrivato in Italia appena maggiorenne, e di Luisa Pagnozzi, insegnante di Pannarano.

Una vita fatta di tante esperienze e tante storie che ne hanno segnato infanzia e crescita, mai banale e pronto a prendere decisioni anche impopolari. 

Carriera di primo piano, un rugbista di valore che ha vestito la maglia della nazionale italiana e delle formazioni più forti della nazione. Mbandà sale alla ribalta quando decide, in pieno periodo covid, di fare il volontario aiutando la Croce Gialla di Parma e vivere 70 giorni massacranti. Uno sforzo che, però, gli ha permesse di ricevere l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica. Uno dei più importanti riconoscimenti che si possano ricevere.

E da ieri per il giocatore è diventato un concorrente del Grande Fratello, ha varcato la porta rossa ed è pronto a entrare nella mischia come se avesse tra le mani una palla ovale. Pronto a raccontarsi, a farsi conoscere e, come ha annunciato sui social prima di entrare nella trasmissione, pronto ad aprirsi per far conoscere un passato fatto di cose brutte e scelte difficili.