“Diritti e pari opportunità negate. L’Aias senza fondi per bambini e adulti disabili dell’Irpinia”.
Recita così lo striscione esposto davanti il centro di riabilitazione per pazienti spastici, nel corso del sit in di protesta organizzato da operatori e famiglie per il netto taglio, più del 50%, del buget da parte di Regione Campania ed Asl.
“Siamo qui per la rivendicazione di due diritti fondamentali, quello alla cura e alla continuità assistenziale e il diritto al lavoro- dice la coordinatorice Valentina Di Micco- Questo avviene a causa di una non assegnazione dell’intero budget spettante alla struttura. Non rispettando due sentenze emesse nel 2022 che prevedevano l’assegnazione dell’intero budget che in pratica è antecedente alla chiusura della struttura nel 2018. Se dovessimo procedere con la firma contrattuale si avrà un dimezzamento sia degli assistiti che del personale. Da 140 prestazioni erogabili dovremmo scendere a 64″.
Un dramma per le famiglie, per i piccoli pazienti, come dicono alcune mamme in lacrime. “Se volessi portare mia figlia privatamente, dovrei spendere 40 euro all’ora. Non bastertebbero nemmeno tre stipendi”,
Di seguito il testo integrale della lettera aperta al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e contestualmente al Commissario Straordinario AIAS Avellino, dott. Antonio Arci.
“Preg.mo Presidente,
è con profonda preoccupazione che siamo a chiederLe di mettere in campo il Suo noto e straordinario buon senso per risollevare le sorti dell’A.I.A.S. di Avellino, che gestisce una struttura storica in Via Morelli e Silvati, erogando prestazioni riabilitative in favore di pazienti disabili per lo più in età evolutiva.
Purtroppo, ancora una volta il futuro di tanti professionisti è minacciato dalla possibilità di una improvvisa e drastica riduzione del Personale, in conseguenza dell’ultima scellerata Delibera della ASL di Avellino che ha reiteratamente non assegnato le 140 prestazioni riabilitative giornaliere spettanti alla struttura di cui sopra, riconoscendone invece meno della metà, e cioè 64 pro die, ignorando completamente e disattentendo quanto disposto dalle sentenze del Consiglio di Stato n°2156/22 del 24.02.2022 e del Tribunale Amministrativo Regionale di Salerno n° 02225/22 del 26/08/2022.
Va sottolineato, inoltre, che la struttura di Avellino dell’AIAS, a seguito delle verifiche effettuate dalla stessa ASL, è stata ritenuta idonea a soddisfare ben 145 prestazioni giornaliere (così per come previsto tra l’altro, dalle sentenze sopra indicate), poiché dotata dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi necessari (Verbale NUVA del 04-04-2023 e Delibera n. 1353 del 14-10-2024 a firma del Direttore Generale, dott. Ferrante).
Per tale motivo da subito l’AIAS ha preso in carico tutti i pazienti inviati ed autorizzati dalla stessa ASL raggiungendo il tetto di 140 prestazioni pro die, con l’erogazione al 31-10-2024 di ben 31.575 prestazioni. Per soddisfare un così elevato numero di prestazioni l’AIAS ha dovuto pagare un elevato costo, tra stipendi e contributi, anticipando notevoli somme.
E’ evidente che, giunti a fine anno, l’ASL di Avellino non può pretendere di rimborsare un numero di prestazioni notevolmente inferiore rispetto a quelle già erogate dalla struttura! Né tantomeno è corretto che anche per il 2025 sia assegnato all’AIAS di Avellino un numero di prestazioni chè è la metà rispetto a quelle che la struttura può soddisfare! Se l’ASL di Avellino non assegnerà all’AIAS il numero di prestazioni spettanti (140 pro die), la stessa AIAS, sarà costretta, suo malgrado, a dimezzare la dotazione organica, ad assoluto discapito non solo di tutti i lavoratori e delle loro famiglie ma soprattutto dei numerosi pazienti attualmente in carico.
La metà dell’utenza attualmente in trattamento dovrà essere dimessa. Di conseguenza i pazienti interessati vedranno interrotti bruscamente i loro trattamenti riabilitativi e non saranno pertanto garantiti i Lea e il principio fondamentale di continuità assistenziale. Si precisa che la maggioranza dell’attuale utenza in carico è rappresentata da pazienti in età evolutiva e che come ben sa il nostro Direttore Generale dell’ASL, attraverso i suoi Direttori di Distretto, sono ben 165 i pazienti in lista d’attesa da mesi presso la struttura di Avellino.
Sollecitiamo, pertanto, un Suo autorevole intervento, affinché si possa individuare, di concerto, una soluzione incisiva per salvaguardare il Personale dell’A.I.A.S. ed i numerosi pazienti in trattamento, per impedire che, ancora una volta, a pagarne le conseguenze siano i disabili e i loro familiari”.