In centinaia hanno sfilato da Coroglio alla spiaggia della Gaiola, per dire no al progetto. “Basta fogne nel mare di Napoli” lo slogan degli ambientalisti. Decine di sigle in piazza, contro gli scarichi fognari nelle acque di Nisida e della Gaiola. Li prevede il Praru di Bagnoli, nell’ambito del piano di risanamento e rigenerazione dell’ex sito industriale. Nei giorni scorsi, c’è stato l’ok definitivo del ministero dell’Ambiente, di concerto con il dicastero della Cultura.
I manifestanti ricordano come l’area sia una Zona Speciale di Conservazione. Ossia un sito di importanza comunitaria, ai sensi della Direttiva Habitat della Commissione europea. “Un tratto di costa meraviglioso – spiegano – ai piedi del parco Archeologico del Pausilypon“. Secondo gli attivisti, “milioni di euro” serviranno a “riattivare uno scarico dismesso da anni”. In pratica, “invece di andare avanti si torna drammaticamente indietro”.
L’ultima chance sono le carte bollate: si valutano possibili ricorsi al Tar. “Ribellarsi a questo scempio è un atto di civiltà” scrive sui social Maurizio Simeone, direttore dell’Area Marina Protetta Parco Sommerso Di Gaiola. E aggiunge: “Una volta che il danno sarà fatto non ci sarà più possibilità di tornare indietro”.