“Ricorso accolto”. È quanto deciso dai giudici del Consiglio di Stato, Oreste Mario Caputo, Ugo De Carlo, Roberta Ravasio, Massimo Santini e Ofelia Fratamico, con la sentenza n.1045 del 13.12.2024, sul ricorso promosso dal Comune di Buccino contro la società Fonderie Pisano Spa per la riforma della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Campania n. 401 del 2 aprile 2020 che aveva visto l’Ente di Palazzo di Città volceiano, il Comune di Sicignano degli Alburni, la Comunità Montana Alto Medio Sele e Tanagro e l’industria conserviera Icab Spa, fare ricorso dinanzi agli Ermellini contro la sentenza che aveva visto il Tar bocciare la variante al Puc adottata nel 2018 dal Comune di Buccino e che aveva trasformato la zona industriale volceiana in distretto agroalimentare e logistico. Una sentenza che mette definitivamente la parola “fine” alla querelle giudiziaria promossa dalla famiglia Pisano di Salerno, titolare della storica fonderia di Via dei Greci a Fratte e proprietaria del lotto n.18 ex Metalli e Derivati sito nella zona industriale di Buccino. Lotto quest’ultimo per il quale nel proprio la società Pisano aveva presentato un progetto per la delocalizzazione di un moderno impianto di fusione della ghisa da realizzarsi all’interno dell’opificio volceiano. Progetto che però, nel 2018 ha ricevuto il primo stop con l’iniziativa dell’allora sindaco di Buccino, Nicola Parisi che, promosse ed ottenne dal consigli comunale, l’approvazione di una variante urbanistica al Puc relativa all’area industriale, limitando l’insediamento solo alle attività agro – alimentari e trasformando l’area in distretto agroalimentare, con annessa ordinanza sindacale di divieto di rilascio di autorizzazioni a costruire e paesaggistiche da parte dell’ufficio tecnico agli insediamenti industriali non conformi con la variante. Provvedimenti che diedero il primo stop alle fonderie e ai quali, contro il progetto di delocalizzazione delle fonderie nel cratere seguirono manifestazioni di protesta di cittadini, associazioni e sindaci, ma anche atti di delibere di consigli di oltre 40 Comuni, del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, associazioni, e aziende alimentari e agroalimentari. Una situazione che portò i Pisano, e altre aziende non agroalimentari già operanti nella zona industriale di Buccino, ad impugnare la variante dinanzi al Tar che nel 2020 diede in parte ragione ai ricorrenti e che ora, è stata riformata e bocciata dai giudici del Consiglio di Stato che hanno confermato la validità della variante al Puc del Comune di Buccino, mettendo la parola “fine” ad una questione che ha tenuto per anni con il fiato sospeso il territorio. La partita per la difesa del territorio dalle industrie potenzialmente impattati sull’ambiente da parte del Comune di Buccino però non è nacora chiusa perché resta aperta la questione realizzazione di un mega impianto di lavorazione rifiuti da parte della società sarnese Buoneco srl che ha ottenuto l’autorizzazione Via-Vas e Aia da parte della Regione Campania. A fermare la Buoneco potrebbe arrivare però l’impugnazione dell’autorizzazione da parte del Comune di Buccino e della quale per ora, non si hanno ancora notizie.
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Buccino, il Consiglio di Stato “ferma” Fonderie Pisano e conferma la variante urbanistica agroalimentare

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