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Altro che Immacolata da record, come sparava la grancassa mediatica. “A Napoli non c’è stato il pienone” raccontano a Federalberghi. La folla nel week-end, invece, sarebbe fatta di “molto escursionismo”. Nelle associazioni di categoria si traccia un bilancio dell’ultimo fine settimana. Ieri, i media parlavano di oltre 180.000 visitatori. E per le strutture alberghiere, stanze piene al 90%. Scenario reale? Macchè, scuotono la testa a Federalberghi. “Non abbiamo un dato – spiegano – ma quelle cifre si riferiscono ad un previsionale”. Vale a dire a numeri virtuali, poi non concretizzati. “Si sperava nell’80%, ma – dicono – non è stato raggiunto, anzi si è fermato molto al di sotto”. Napoli ha circa 12.500 posti letto in albergo. Stime non ufficiali ipotizzano 9.000 unità, nella notte tra 7 e 8 dicembre.

C’è poi da considerare la quota dell’extra alberghiero. “Ma anche se queste strutture fossero occupate al 100% – avvertono da Federalberghi – comunque non arriveremmo alle 180.000 presenze”. Dunque, tutto ricondurrebbe ai turisti ‘mordi e fuggi’. La tipologia di visitatori meno remunerativa, e più al centro delle polemiche. “Crea i maggiori problemi alla città, e non porta grande benessere” accusa Gennaro Esposito, consigliere comunale di Azione, firmatario della proposta sul ticket al Centro Storico. La giunta Manfredi è fredda sull’idea, concepita come misura anti overtourism. Ma l’iniziativa è riservata proprio ai visitatori giornalieri. Escluso sarebbe chi pernotta. Per i turisti stanziali, però, dal 2025 si annunciano comunque rincari. Infatti, il Comune di Napoli studia l’aumento della tassa di soggiorno. Anche qui, Esposito dissente. “Quest’incremento – dice – è una leva fiscale su quel turismo che invece dobbiamo incentivare”. Cioè chi si ferma nelle strutture ricettive. E in ogni caso, “io colpirei solo i bed and breakfast, le cui spese – sottolinea il consigliere – sono di gran lunga inferiori rispetto agli alberghi, e i margini di guadagno stratosferici“.

La proposta del biglietto d’accesso, tra l’altro, è sostenuta dal Comitato Civico Portosalvo. “Abbiamo letto e notato che il Sindaco – afferma il presidente Antonio Pariante -, dopo aver dichiarato la sua contrarietà alla proposta del Ticket, ha parlato di rialzare la tassa di soggiorno con un piccolo aumento di 1,50 euro. Questa sua scelta contrasta però in maniera stridente con le sue stesse affermazioni”. Secondo il comitato, i piani del Comune dimostrano “paradossalmente la necessità di fare cassa”. Tuttavia, aumentare la tassa di soggiorno “non potrà bastare a migliorare i servizi e l’accoglienza per i turisti”. Quelli, per Pariante, “arriveranno perché è una misura politicamente timida e insufficiente, che penalizza le strutture alberghiere ufficiali e favorisce i B& B abusivi“.

Viceversa, con Palazzo San Giacomo si schiera Gennaro Acampora, capogruppo del Pd. “No al ticket, sì all’innalzamento della tassa di soggiorno” dichiara. “Una tassa – spiega – a costo zero per i napoletani, con l’obietto di migliorare i servizi non solo per i turisti ma altresì per i residenti”. Secondo Acampora, al contrario il ticket frenerebbe le presenze. E sul biglietto d’accesso si spacca pure il centrodestra. Favorevole la Lega, contraria Forza Italia. Entrambe tuttavia sono ostili al ritocco della tassa di soggiorno.