Se Benedetti ci avesse messo la stessa grinta e lo stesso grado di provocazione quando indossava la maglia del Benevento, probabilmente staremmo parlando di un altro giocatore. E invece il difensore si è ricordato di manifestare carattere con qualche mese di ritardo e contro la sua ex squadra, dimostrando ciò che nel Sannio non ha fatto mai vedere.
Pigro, indolente, quasi passivo fatta eccezione per alcune fiammate. Per il resto giocatore dimenticabile. In estate il passaggio al Trapani. Ieri l’incrocio col Benevento e l’incrocio con Oukhadda, il terzino italo marocchino che, invece, in quanto a carattere ha ben poco da invidiare agli altri giocatori.
Non è passato inosservato lo scambio di battute tra Benedetti e Oukhadda, o meglio lo scambio di gesti mentre i due stavano riprendendo la propria posizione.
Da una parte Benedetti a dire a Oukhadda che aveva gli attributi piccoli, dall’altra il terzino giallorosso che ha allargato la posizione delle mani in maniera inequivocabile.
Una risposta che non ha avuto bisogno di grandi interpretazioni e che forse spiega perchè il terzino è entrato nel cuore dei tifosi giallorossi. Lo stesso che non si può dire di Benedetti che, forse, sarà stato apprezzato dai tifosi del Trapani, ma ha strappato tanti sorrisi nel Sannio, luogo dove tutti ricordano l’atteggiamento, l’intensità e gli attributi messi in campo con la maglia giallorossa: roba passata inosservata e impalpabile. Un gesto che è stato sparato in faccia alla persona sbagliata.