L’assessore parla di un “episodio grave”, corredato di “falsità” e perfino “offese omofobe” a lui. Luca Trapanese chiede le dimissioni di Eliana Troise, consigliera della lista Moderati con Manfredi alla Municipalità 4 (San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona Industriale). Lei, insegnante di professione, un passato in Forza Italia, però smentisce. E a dimettersi non ci pensa: “Sono sempre in maggioranza e la sostengo”. La vicenda nasce venerdì scorso, in consiglio municipale. Alla seduta partecipa l’assessore alle politiche sociali. È lì per rispondere sulle problematiche del territorio, in piena zona Ferrovia. La tensione sale quando prende parola Troise. “Tutto quanto detto dalla consigliera è finto, basato su dicerie” dichiara Trapanese ad Anteprima24. “Non lo posso accettare – aggiunge – da una persona che è una docente ed è in un consiglio municipale, e dovrebbe guidare i cittadini verso la risoluzione dei problemi, non strumentalizzarli”.
Sono diversi i temi sollevati da Troise. Ad esempio, il centro per migranti da realizzare in via Aquila, al Rione Vasto. “Chiedere di metterci i giovani – spiega l’assessore – significa non aver capito nulla, perché quei fondi del Pnrr sono destinati, non si possono spostare”. Le risorse per la ristrutturazione provengono dalla Missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza. E stabiliscono un vincolo: l’accoglienza ai migranti. “Va fatto in via Aquila e non altrove – aggiunge l’assessore – perché il Pnrr dice che questi centri devono essere limitrofi alle stazioni”. Il Comune di Napoli prevede altre strutture a Fuorigrotta e al Museo. Verrà invece potenziata quella di piazza Carlo III, già esistente. Altro capitolo della disputa con la consigliera: l’assistenza agli alunni disabili. “Lei parla – riferisce Trapanese – di 219 dipendenti di Napoli Servizi che hanno perso il lavoro e stanno a casa senza stipendio, e di bambini disabili in classe senza assistenza materiale”. L’assessore replica: “Dovrebbe sapere che non hanno perso stipendio né qualifica, sono tutti nelle scuole comunali e stanno facendo un lavoro”. Questo perché “l’assistenza materiale è di competenza dello Stato, mentre ai Comuni spetta quella specialistica e sono due cose differenti”.
C’è poi un attacco per nulla digerito da Trapanese. “Mi ha accusato di clientelismo due volte, ad alta voce”. La storia riguarda il Borgo Sant’Antonio. “Quando mi ha detto che per i giovani non stiamo facendo nulla, ho fatto presente che abbiamo dato una possibilità alla fondazione milanese Terzo Luogo, che nasce dai fondatori delle agendine Moleskine”. L’ente privato ha acquistato per quasi 3 milioni un immobile, ora lo sta ristrutturando. Lì sorgeranno “centri diurni, educative territoriali, attività per famiglie e per giovani, realizzate congiuntamente con gli assessorati ai giovani, al welfare e alla scuola”. L’assessore spera che “il sindaco Manfredi intervenga rispetto all’accusa di clientelismo”, che investirebbe Palazzo San Giacomo. “Perché oggi – precisa Trapanese – la visione di tutte le amministrazioni comunali è quella di unire pubblico, privato, aziende e terzo settore”. Ma l’assessore è furente anche per quanto lo colpirebbe sul piano personale, come omosessuale. All’esterno dell’aula (“è entrata e uscita 2-3 volte”), la consigliera gli avrebbe riservato ingiurie a sfondo omofobo. “Io non l’ho sentita – specifica Trapanese -, ma tante persone sì, più volte. E mi hanno telefonato per dirmelo”. Si tratta di “assistenti sociali, dipendenti della municipalità, gente in fila”. E insomma, “non ho potuto far finta di nulla, lei è un’istituzione come me”. E l’assessore si lancia in un ulteriore sfogo. “È stato un consiglio surreale – protesta -, dove non ho avuto nessun supporto dalla presidente municipale. Troise non è stata mai interrotta né richiamata. In fondo io, con 40 di febbre, ero lì ad ascoltare tutti i consiglieri dalle 9 di mattina”.
Contattata dalla nostra testata, la consigliera assicura: “Cado dalle nuvole”. Nega di aver proferito offese omofobe (“Frasi mai dette, non è mio costume”). “C’è stato un confronto politico, ho portato una problematica” sostiene. Sul centro per migranti ricorda le “500 firme di un comitato”. “Nei pettegolezzi non mi ritrovate – ribatte Troise-. Io parlo con i documenti e dall’assessore aspetto ancora risposte”. Chiamata in causa da Trapanese, la presidente municipale Maria Caniglia puntualizza che “il richiamo all’ordine dell’aula è stato effettuato”. La seduta, peraltro, è descritta come concitata. Con diversi consiglieri ad esprimersi contemporaneamente. “Mi vorrei tuttavia far promotrice di un incontro chiarificatore – sottolinea Caniglia – al fine di ristabilire un dialogo costruttivo, per il bene del territorio”. Inoltre, su frasi dette fuori aula “io non posso sapere, e chiedo a chi abbia sentito di riferirmi, per averne maggiore contezza“. “È chiaro che – chiosa Caniglia – noi stigmatizziamo ogni parola o atto discriminatorio, come sempre. Ma la cosa va riscontrata, io ero accanto all’assessore e non mi è stato riportato nulla”. Il caso resta aperto.