“Uomo, impresa e territorio: sono i tre capisaldi su cui si è appoggiata la Confindustria che voi avete costruito in questi anni e che io mi sono onorato di rappresentare”.
Con queste parole il presidente di Confindustria Oreste Vigorito ha concluso il suo discorso dinanzi ad una platea di oltre 150 imprenditori che si sono riuniti, il 2 dicembre, presso la sala meeting di Fabbriche Riunite Torrone Benevento per la tradizionale assemblea dello scambio di auguri natalizi.
Una assemblea, massimo organo democratico dell’associazione, che, per Vigorito, è diventata un modus operandi nel dialogo con la base associativa. “La Confindustria è un luogo partecipato e le decisioni non sono assunte nelle stanze chiuse, negli incontri segreti e nemmeno nelle riunioni carbonare, ma vanno condivise e comunicate negli organi deputati con procedure trasparenti e corrette”.
Un chiaro segnale per dettare la linea sul percorso da intraprendere nei prossimi rinnovi direttivi di Ance e Confindustria Benevento: “Seguiremo le regole con trasparenza perché i presidenti per diventare tali devono essere eletti e ci vuole una base associativa che li vota e che li vuole, altrimenti sono dittatori”.
A chi ha accusato l’associazione di essere isolata, il presidente ha ricordato i risultati raggiunti con il fidanzamento sullo Scalo Merci (30 milioni), sulla sistemazione degli alvei fluviali per prevenire ulteriori alluvioni dopo quella del 2015 (30 milioni) e sul Patto Territoriale della Provincia di Benevento (10 milioni di euro). 70 milioni in tutto portati sul territorio sulla scia di azioni avviate nella presidenza di Filippo Liverini e portate a termine anche grazie alla disponibilità del presidente De Luca, al quale Vigorito chiese, sin da suo insediamento, di aprire una finestra da Santa Lucia sulle Aree Interne.
Ancora sulle possibili aggregazioni tra associazioni “Una persona come me non potrebbe mai essere contro lo stare insieme, se INSIEME è sempre stato il mio motto. Ma INSIEME non vuole dire stare dietro, non vuol dire essere incorporati, come è successo con la Camera di Commercio Irpinia Sannio, che ha adottato le regole di Avellino e i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti: commissariata da tempo.
Aggregare vuol dire stare accanto per essere tutti più forti. E questo vale soprattutto per le aree interne che hanno già fin troppe ombre per consentirsi di essere ancora offuscate da chi è più grande. Hanno bisogno di sole e di luce.
Con Ance Benevento abbiamo instaurato un rapporto leale che ci ha consentito di effettuare un importante investimento quello della sede comune in Piazza Risorgimento. Lo avremmo fatto lo stesso anche senza di loro, ma sarebbe stato più piccolo e meno bello. Insieme si è più forti e questo vale non solo per la sede, ma anche per ottenere risultati in una strategia territoriale comune.
Sul rinnovo: “Avevo detto sarei andato via sei mesi prima, resterò altri sei mesi per completare le cose avviate e garantire un equilibrio, sfruttando il tempo massimo di slittamento che le procedure consentono, ma solo se voi lo vorrete.”
Una platea di imprenditori all’unanimità ha applaudito e ringraziato Vigorito invitandolo a rimanere.
In conclusione gli interventi del Presidente di Ance Benevento, Mario Ferraro che ha ribadito la strategicità e l’importanza di lavorare in maniera coesa (ANCE e Confindustria) per lo sviluppo del territorio e del Past President Filippo Liverini “Ogni momento di transizione porta con sé opportunità e rischi: questo vale per l’economia e anche per le associazioni. Sta a noi avere la lungimiranza e la capacità di saperli governare. E’ quello che è successo nel passaggio di testimone tra me e il presidente Vigorito, che ha saputo, con la sue capacità e la sua autorevolezza ottenere risultati tangibili per il nostro Sannio”.
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Uomo, impresa e territorio: i capisaldi di Confindustria Benevento
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