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Credo che bisogna ascoltare i lavoratori e il grido d’allarme che mettono in campo. Oggi c’è un grande tema che riguarda l’occupazione, i salari, la sicurezza per il futuro, la necessità di una politica industriale. Credo che la politica tutta debba ascoltare queste richieste”. Così il sindaco di Napoli e presidente nazionale Anci, Gaetano Manfredi, in merito alla forte partecipazione allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil dello scorso 29 novembre.
 
Stiamo discutendo con il Mef sui provvedimenti della Finanziaria e abbiamo un’interlocuzione sia con la Ragioneria dello Stato che con il ministero dell’Economica. Con la presidente Meloni mi vedrò con il nuovo anno e le presenteremo dei dossier, che stiamo preparando come Anci, su una serie di temi che riguardano argomenti che vanno dalla casa all’attenzione ai trasporti, aspetti oggi caldi per la vita delle nostre città”. Lo ha detto Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente nazionale Anci, in merito al tema dei provvedimenti per i Comuni contenuti nella legge di bilancio e rispetto a un suo incontro con il presidente del Consiglio, Meloni.
 
Con Stellantis ci vuole un dialogo. Noi oggi stiamo vivendo una transizione industriale molto pesante, le imprese devono essere competitive e l’Europa deve accompagnare i cambiamenti”. Così si è espresso il sindaco di Napoli e presidente nazionale Anci, Gaetano Manfredi, sottolineando che “chiaramente serve un’interlocuzione con un impegno perché il Governo italiano negli anni ha sempre sostenuto Stellantis, nelle sue varie forme, e quindi oggi non possiamo permetterci una crisi occupazionale così impegnativa che tocca anche stabilimenti come Pomigliano che è un fiore all’occhiello dell’industria automobilistica in Italia perché è quello che ha le migliori performance e dunque va difeso e vanno difese le produzioni”.    
Manfredi ha altresì evidenziato che la crisi dell’automotive “è questione fondamentale enorme che non può essere affrontata a livello nazionale ma con un’iniziativa europea che garantisca continuità occupazionale e accompagnamento verso la transizione che va necessariamente fatta, ma non può essere pagata dai lavoratori”.