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Il Tar Campania conferma con sentenza l’interdittiva antimafia a carico dell’azienda agricola del Casertano La Marchesa, che produce latticini tra cui anche mozzarella di bufala campana dop, ma nel frattempo, attraverso una nota, la prefettura di Caserta attesta che non sussistono più tentativi di infiltrazione mafiosa. Una situazione particolare “figlia” anche dei tempi della burocrazia e della giustizia, con l’azienda che dunque ha ricevuto sentenza negativa che ha confermato la piena legittimità e validità dell’interdittiva, essendo la sorella dei proprietari, i fratelli Giuseppe e Raffaele Garofalo, sposata da anni con Pasquale Fontana, cugino del capoclan Michele Zagaria ed esponente della cosca; la donna ha venduto le quote societarie nel 2014 poco prima di sposarsi con Fontana, ma per i giudici amministrativi “è seriamente probabile che la cessione delle proprie quote della società sia stato un espediente a cui è ricorsa la donna per aggirare la normativa antimafia”.

L’interdittiva della prefettura di Caserta fu emessa nel marzo 2021, poi intervenne la decisione dell’Agea (dall’Agenzia per lo sviluppo per l’erogazione in agricoltura) di revocare i finanziamenti erogati all’azienda agricola. Nel 2022 la società fu anche ammessa al controllo giudiziario da parte della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere; il controllo è cessato nel febbraio scorso, dopo che il tribunale ha accertato il superamento delle “criticità”, legate appunto ai presunti condizionamenti camorristici. I fratelli Garofalo hanno così presentato nell’aprile scorso istanza di aggiornamento della posizione antimafia, cui la prefettura non ha immediatamente risposto; lo ha fatto solo a luglio dopo che l’azienda ha impugnato con un ulteriore ricorso il silenzio all’istanza, attestando l’insussistenza delle criticità legate ai presunti condizionamenti dopo aver preso atto anche della decisione del tribunale sammaritano del febbraio scorso. Intanto qualche giorno fa il Tar ha discusso nel merito il ricorso contro l’interdittiva, confermandola. Si attendono i prossimi passaggi burocratici, anche se la situazione sembra essersi sbloccata positivamente per l’azienda dei fratelli Garofalo.