Ticket d’accesso al Centro Storico di Napoli, la proposta verrà depositata a dicembre in consiglio comunale. A spiegarlo è il firmatario, il consigliere comunale Gennaro Esposito. “È un provvedimento che incide sulle entrate dell’ente – dice l’esponente di Azione – posso depositarlo come ordine del giorno al momento della discussione del bilancio previsionale”. Dunque non demordono certo, i sostenitori del biglietto d’ingresso nell’area Unesco. Anche a dispetto dello scetticismo del sindaco Manfredi. “Innanzitutto decide il consiglio in questa materia” ribatte Esposito, presidente del Comitato Vivibilità Cittadina. Inoltre, “per come è stata liquidata la vicenda, da parte del sindaco, credo non abbia ben compreso la grave portata delle problematiche che sottende questa richiesta“.
Per Manfredi il ticket non riduce l’afflusso di turisti. Quindi non è una risposta all’overtourism, il sovraffollamento di visitatori. Questo, almeno, insegnerebbe l’esperienza di città come Venezia. In poche parole, la visione del sindaco è differente. E punta a distribuire i turisti su un ambito più ampio. Ad espandere i confini delle zone attrattive. Uno scenario, al momento, appena futuribile. A detta di Manfredi, al piano servirebbero pure investimenti privati. “Non ha proprio senso dire di allargare l’area di ospitalità” sostiene invece Esposito. “Abbiamo necessità di recuperare risorse e – sottolinea il consigliere – dare risposte amministrative immediate a una realtà in rapida trasformazione”. Ma Esposito vuole fare chiarezza. Il ticket di 5 euro sarebbe una tassa, dettata dai crescenti numeri del turismo. All’aumento delle presenze, corrisponde infatti la “necessità di incrementare i servizi”. Le risorse proverrebbero appunto dai biglietti. E poi c’è il perimetro di applicazione del balzello. “Lo pagherebbe – precisa il consigliere – chi non paga l’imposta di soggiorno, le due misure sono incompatibile fra loro”. Pertanto, ad essere tassato sarebbe solo il turismo ‘mordi e fuggi’. Chi gira a Napoli per poche ore. Una tipologia di visitatori, tra l’altro, malvista da molti residenti. “Gli incassi sarebbe comunque milionari, basta guardare quanti pullman stazionano su via Marina” assicura Esposito. “Del resto – aggiunge – il biglietto di accesso lo facciamo pagare già agli autobus”. Insomma, secondo il proponente del ticket “il principio è lo stesso: l’autobus occupa spazio, determina traffico, e adesso dobbiamo pensare anche alla quantità di persone che vengono scaricate”. Nonostante Manfredi, il consigliere di maggioranza pensa di potersela giocare. Trovando magari consensi “anche nell’opposizione”. In ogni caso, sarà “un’occasione di discussione intorno a un tema, a mio avviso trattato superficialmente”.
Una cosa è appunto certa: la proposta sta animando un vivace dibattito. Vede fronteggiarsi fautori e oppositori. Un altolà, ad esempio, arriva dall’Associazione delle Botteghe di San Gregorio Armeno (“il ticket distruggerebbe il valore autenticamente popolare e democratico delle ‘passeggiate'”). Tra gli ideatori, viceversa, il Comitato civico Portosalvo. “Premesso che nessun ticket può fermare il turismo – dichiara il presidente Antonio Pariante -, c’è chi sfrutta questo fenomeno e ne sta traendo grande profitto. Ma a Napoli non è il Comune”. Pariante incarna l’area civica da tempo in lotta con l’overtourism (“Flagello di Dio come le cavallette”). A Palazzo San Giacomo chiede “coraggio politico”. Non comprende la posizione di Manfredi, ricordando come Venezia abbia “deciso di portare a 10 euro il ticket d’ingresso”. Ugualmente gli risulta indecifrabile, sulla questione, l’invocare “i privati a investire nel centro storico”. Intanto, “da Natale in poi, senza il Piano di Gestione – avverte il presidente del Comitato Portosalvo-, sarà impossibile arginare l’onda turistica che si abbatterà sul sito Unesco e l’amministrazione non ha ancora trovato le misure per gestire i grandi flussi in arrivo”. Al sindaco consiglia, perciò, “una migliore e più approfondita riflessione per rimediare a questa emergenza”. A partire proprio dall’introduzione del ticket, “col quale si possano migliorare i servizi, il decoro e la sicurezza di questi luoghi speciali”.