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La procura generale di Napoli ha disposto l’esecuzione dell’ordinanza con la quale la quinta sezione penale della Corte di Appello ha condannato all’ergastolo Gaetano Beneduce, Gennaro Longobardi, Salvatore Cerrone e Nicola Palumbo (tutti affiliati a un clan di camorra di Pozzuoli) per il duplice di Domenico Sebastiano e Raffaele Bellofiore, assassinati il 16 settembre 1997 nel rione Toiano della città flegrea a colpi di fucile a canne mozze. Dei quattro imputati solo uno era libero in quanto sottoposto alla misura di sicurezza della casa lavoro.

I quattro erano stati condannati alla massima pena dal gip, sentenza poi confermata dai giudici di secondo grado il 2 febbraio 2021 ma annullata dalla Cassazione con rinvio a un’altra sezione della stessa Corte di Appello il 14 luglio 2020. Il 28 luglio scorso, al termine di un’istruttoria durante la quale sono stati ascoltati come testimoni diversi “pentiti”, condannati in quanto componenti di rilievo del clan Polverino (che di recente hanno iniziato a collaborare con la giustizia), i quattro ergastoli sono stati confermati. La sentenza però è ancora aperta al ricorso in Cassazione e, quindi, non è definitiva. Il procedimento ha consentito di ricostruire tutte le fasi dell’agguato scaturito dalla volontà del clan Longobardi-Beneduce di affermare la propria egemonia anche grazie al gruppo malavitoso alleato della vicina Quarto (i cosiddetti “quartaioli”). Il duplice omicidio vide il supporto del clan Polverino che mise a disposizione del clan di Pozzuoli uomini e mezzi, agevolando anche la la fuga dei killer.