8 ore di sciopero e stop a tutte le forme di flessibilità e straordinario, la linea dura dei lavoratori del comparto metalmeccanico di ‘Leonardo Spa’ che hanno aderito all’iniziativa sindacale proclamata a livello nazionale.
Fim, Fiom e Uilm, scaduto il CCNL Metalmeccanici a Giugno, hanno costituito una piattaforma validata da circa il 90% dei lavoratori attraverso le assemblee, che prevedeva 280 euro di aumento. Da qui i motivi della protesta, con Federmeccanica che, dopo sette incontri preliminari, si è presentata con una contro-piattaforma degli industriali che propone di mettere in discussione diritti e salario.
Uno smacco che non è stato per niente digerito dai lavoratori che hanno indetto la mobilitazione: astensione collettiva con iniziative di carattere territoriale. La protesta prevede anche lo stop alla flessibilità e agli straordinari. Significa che i lavoratori, tramite i rappresentanti sindacali saranno invitati a rifiutarsi di prestare ore aggiuntive di straordinario e rifiutare la distribuzione oraria flessibile e non uniforme. In sostanza dovranno prestare il lavoro solo durante le 8 ore ordinarie.
Per quanto riguarda la sede ‘Leonardo’ di Benevento, ci dice Pietro Politano, segreteria Fiom Benevento: “abbiamo iniziato ad attuare queste azioni, bloccato lo straordinario adesso in modo simbolico, più in là se la situazione non cambia rimoduleremo il modello, però resta insomma l’idea di picchettare lo stabilimento ogni sabato affinché diciamo le parti non si siedono al tavolo e trovano una soluzione”.
Lo stato di mobilitazione va avanti. Un’azione significativa da parte dei lavoratori, considerato che chi aderirà allo sciopero e allo stop agli straordinari, sacrificherà evidentemente una parte del proprio stipendio: 8 ore per adesione allo sciopero e un numero variabile di ore di mancato straordinario.
Ma come racconta un rappresentante dei lavoratori, è un’azione anche dal forte senso di responsabilità nei confronti di tutti gli uomini e le donne appartenenti al comparto ma presso micro o piccole imprese: “Il rinnovo del CCNL Metalmeccanici rappresenta 1 milione e mezzo di lavoratori, però ovviamente tra piccole imprese e micro imprese chi fa la differenza sono i grandi gruppi. Noi noi siamo un grande gruppo, quindi non solo spetta a noi smobilitare le acque, maggiormente perché noi apparteniamo a quel comparto che non è in crisi. Ma obiettivamente ci sentiamo anche la responsabilità come atto solidale nei confronti, diciamo di quelle piccole e micro imprese, dove i lavoratori non hanno la forza di mettersi assieme o non hanno la forza per contrastare il datore di lavoro o perché sono precari o perché non sono sindacalizzati”.