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Giuseppe Di Vittorio, primo segretario generale della CGIL rinnovata del dopoguerra, al I Congresso delle organizzazioni sindacali dell’Italia liberata, tenutosi a Napoli all’inizio del 1945, affermò che “noi dobbiamo fare sempre nostre tutte le rivendicazioni dei giovani e delle donne; noi dobbiamo affermare il principio che «a uguale lavoro, uguale salario» in tutti i settori della produzione, senza differenza alcuna”.

Dirlo allora aveva un enorme valore. Ma oggi questo elementare principio, per le donne, non è ancora attuato completamente. E questa sperequazione di trattamento non è estranea alla logica “patriarcale” e maschilista che sottende la violenza dell’uomo sulle donne. Le disuguaglianze di genere alimentano la violenza sessuale contro le donne.

La scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro, la disparità salariale, il mancato accesso ai ruoli apicali, l’affidamento dei carichi familiari – che siano i genitori anziani, le persone non autosufficienti o i minori – esclusivamente alle donne altro non sono che l’altra faccia di quella cultura che vuole le donne relegate al ruolo di “angeli del focolare”, subordinate all’interno del nucleo familiare.

Negli anni che ci separano dalle parole dette da Di Vittorio molti passi avanti sono stati effettuati per l’uguaglianza di genere, ma molto resta da fare per fermare un fenomeno, quello della violenza sulle donne, che arriva fino al femminicidio, cioè all’assassinio della donna, spesso nei modi più atroci, proprio perché donna!

Continuiamo ad essere convinti che una battaglia portata avanti solo sul piano penale sia destinata al fallimento, essendo la violenza maschile sulle donne principalmente un problema culturale legato alla natura patriarcale del Paese e che solo sul piano della cultura si può invertire la tendenza.

Per quanto riguarda lo specifico ruolo della CGIL, riteniamo indispensabile, per contrastare la violenza domestica, quella sessuale e le molestie sul lavoro, un piano straordinario sull’occupazione femminile che favorisca l’autonomia economica delle donne, spesso impossibilitate a rendersi libere dalla violenza. La CGIL continuerà a lavorare per ridurre i differenziali retributivi e a contrastare tutte le discriminazioni che le donne vivono nel lavoro, affinché il posto di lavoro sia sempre più un luogo libero dalla violenza.

Per discuterne insieme, uomini e donne, per informarci sulle norme di tutela delle persone vittime di violenza di genere, per ricordare i passi fatti e quanti da fare ancora contro un fenomeno che sembra invincibile, la CGIL di Benevento organizza un incontro pubblico, dal suggestivo titolo “Guarda oltre …”, per lunedì 25 novembre 2024, ore 16.00, Sala “Di Vittorio”, sede provinciale CGIL, via L. Bianchi, Benevento.