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Nella decima puntata di Punto C, il nuovo focus sulla Lega Pro di Anteprima24, è intervenuto Stefano Udassi, presidente della Torres, che ha fatto un resoconto della stagione della compagine sarda che chiuso la regular season dietro solo la corazzata Cesena: “Se noi abbiamo fatto qualcosa di straordinario – ha spiegato – il cammino dei bianconeri è stato ancora più grande. Il Cesena non ha mai commessi errori mentre c’è stato un  momento in cui noi abbiamo avuto una flessione dove sono arrivate tre sconfitte consecutive. In quel momento poteva esserci un grosso contraccolpo psicologico e magari mollare perché abbiamo visto andare via il Cesena. I ragazzi, però, sono ripartiti alla grande con sei vittorie, un pareggio e poi un’altro successo. Anche sotto questo aspetto il gruppo ha risposto benissimo. Non parlerei, quindi, di rammarico per il mancato primo posto: il Cesena ha fatto un campionato meraviglioso. Loro non hanno mai sbagliato. Poteva esserci un pizzico di rammarico se la squadra bianconera avesse commesso qualche errore e noi non fossimo stati pronti ad approfittarne, ma non è andata così”. Il massimo dirigente della Torres, poi, ha espresso il suo parere sulle favorite per i playoff: “Riguardo agli spareggi per la B – ha aggiunto – la voglia di esserci e da protagonisti è tanta. Io nella mia griglia metto Avellino e Vicenza, subito dopo Padova e Torres senza dimenticare le sorprese che poi tali non sono come la Carrarese che ha fatto un girone di ritorno importante. Non dimentico, poi, il Benevento. Sarà una bella lotta tutta da gustare”.  E’ grande il legame del presidente Udassi con la sua Sardegna: “Cosa è la sardità? E tipo la saudade brasiliana. Siamo un isola e per questo molto radicati alle nostre origini. Per me credo la sardità sia soprattutto questo, anche se siamo aperti, ma essendo un isola questo lo acuisce. Io ho giocato per 25 anni girando quasi tutte le regioni. Sono stato in procinto di trasferirmi anche al Benevento, mi pare nel 2003-04, ma poi di quella trattativa non ne se fece niente. Ero troppo attacco alla mia terra”.