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Da qualche ora sta girando in rete la foto di Anna Frank con la maglia del Benevento e la scritta ‘Sannita Giudeo’. Basterebbe solo questo a finire l’articolo. Ogni commento sarebbe superfluo, non c’è da aggiungere molto a un’immagine che è stata creata, e si spera da una sparuta parte di persone, e fatta circolare in rete con una leggerezza tipica di chi bada solo a strappare una risata o un like sul post senza sapere di cosa sta parlando e cosa sta divulgando. Voleva essere una goliardata, probabilmente, e si sta trasformando in un putiferio. Certo, ci penserenno le autorità a valutare, indagare su questa immagine che sarebbe apparsa (il condizionale è sempre d’obbligo) al Partenio-Lombardi e risalire agli autori per una punizione esemplare.

Un’immagine di una gravità assoluta che emula il peggio messo in mostra da un’altra tifoseria, quella laziale, già protagonista di un’associazione del genere. Ovviamente non si va a condannare un’intera tifoseria che ieri, durante il derby tra Avellino e Benevento ha fatto quello che doveva fare: tifare, esultare e anche ‘insultare’ i cugini. E’ un derby, è campanile, ci sta finchè resta nei limiti del consentito e senza andare oltre. 

Piuttosto la riflessione va fatta su altro ed è un problema di natura culturale: l’associazione tra il tifoso del Benevento e l’essere giudeo, nell’intenzione, vuole avere un’accezione negativa per queste persone (tifosi sarebbe troppo). Volendo generalizzare, è veramente triste pensare che se si vuole offendere qualcuno bisogna dargli del ‘giudeo’. Ecco, questo fa tristezza. L’adesivo con il volto di Heidi in maglia biancoverde è simpatico, strappa una risata, quello creato dai tifosi irpini con il divieto verso i cugini giallorossi è simpatico, goliardico.

Anna Frank con la maglia giallorossa supera un limite di decenza che va ben oltre la rivalità calcistica. E non si entra nel merito della pioggia di bombe carta, quelle sono da condannare oggi e lo erano in occasione dell’andata. Ma lì un pizzico di controllo in più poteva risolvere la questione.

Un messaggio come quello ‘orgogliosamente’ mostrato e dato in pasto alla rete supera anche la normale fantasia. Unanime la reazione dei tifosi giallorossi: tutti a condannare il gesto, chi in maniera colorita, chi meno, ma tutti d’accordo nel prendere una posizione che va al di là dell’esito del campo e del campanile. Cosa che, ne siamo certi, faranno anche i tifosi irpini, riconosciuti per colore, calore e passione ma sicuramente non per essere antisemiti. Una notizia buona, però, c’è in tutto questo e cioè che l’ignoranza fa rima con stupidità: non dovrebbe essere difficile individuare il ‘genio dell’anno’ per dargli il giusto premio. In fondo si è manifestato da solo senza avere bisogno di aiuti. 

E, giusto a scanso di equivoci, l’intero discorso non si sposta di una virgola. Fake news, come paventato e sperato, o fotomontaggio come accertato dagli inquirenti, la sostanza non cambia. Si tratta di un’immagine che è apparsa e che ha cominciato a girare, tanto che la stessa Digos ha annunciato indagini per risalire all’autore e a chi ha divulgato l’immagine. Resta un gesto grave che dovrebbe far sollevare tutti senza distinzione, sanniti e irpini perchè qualcuno ha provato ad accendere il fuoco e macchiare l’immagine di due tifoserie calde e appassionate, separate da rivalità sportive ma sicuramente non antisemite.